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MITE - Il Mucchio Selvaggio

Canzoni piene di spigoli, ma anche di brillanti melodie, che lasciano affiorare il mai sopito amore per certo punk "evoluto" (Husker Du in primis) e che comunicano attraverso testi in italiano, spesso in rima e spesso con malinconica ironia, una profondità e una ricchezza interiore davvero notevoli. Non credo di peccare di partigianeria affermando che Marco Sanchioni ha uno stile originale e che sa scrivere cose splendide…

Federico Guglielmi

DOLCEMENTE GRIDANDO SUL MONDO - lultimathule.wordpress.com

Autoprodotto come il predecessore, Dolcemente gridando sul mondo ha messo in mostra uno stile in sintonia con quello abituale, benché nel complesso più eclettico e attento ai dettagli, e un’ispirazione sempre vivida; undici episodi pieni di energia – sia fisica, sia emotiva – che regalano melodie accattivanti, profondità di atmosfere, trame rock non banali, testi articolatissimi e qua e là terminologicamente inusuali interpretati con voce potente ma dotata di una sua affascinante fragilità. I temi sviluppati nei versi (in rima, per lo più) intrecciano la sfera privata con quella pubblica, ma al di là delle storie personali narrate il “messaggio” punta all’universale. Lo dimostrano i tre singoli finora presentati, espliciti nel denunciare malesseri e “inadeguatezze” comuni a tanti: da Canzone per me, concettualmente analoga alla celeberrima L’avvelenata di Francesco Guccini, alla più avvolgente Gli intellettuali non salveranno il mondo, fino a Sopravvivere vivendo, dove le trame tornano a farsi ruvide e incalzanti. Rimarchevole pure lo sforzo promozionale, giacché tutti e tre sono stati accompagnati da videoclip ineccepibili sotto il profilo della professionalità ma solo in un caso – il secondo, d’animazione: bellissimo – adeguati allo scopo: video così focalizzati sul protagonista funzionano per i volti arcinoti e non per quelli anonimi, a meno che dietro non abbiano idee originali e davvero d’impatto.
Poi, ok, i motivi della mancata affermazione di Marco non risiedono nel marketing “sbagliato”, in alcune immagini poetiche che è possibile trovare fastidiose o in qualche piccolo intoppo nel flusso delle parole. Sarà un problema di atteggiamento, di non sapersi muovere bene, di sfiga o di questi tempi balordi in cui per far strada nella musica non basta essere compositori e interpreti di qualità ma si deve essere “personaggi”. L’importante, dato che gli voglio un gran bene, è che lui se la viva serenamente, come sembra voler chiarire nella strofa conclusiva di quellaCanzone per me che va reputata il suo manifesto:
“Se già tutto previsto e imprevisti nessuno
Rimango in disparte come un orso bruno

Gustando del miele d’acacia raccolto
E zampate nel culo per chi ride stolto
Godermela in ogni momento

È l’unico intento il più vero che c’è
Sia malgrado i soloni ed i rompicoglioni
Sbraitanti fra quelli che sono con me
Come me”
Che in fondo è un po’ come dire “Ho tante cose ancora da raccontare / per chi vuole ascoltare / e a culo tutto il resto”. Per quel che può valere, ad ascoltare le storie di Marco Sanchioni io continuerò ad esserci. E ne attendo tante altre ancora.

Recensore: Federico Guglielmi

10 ANNI DOPO - IL MUCCHIO SELVAGGIO di Federico Guglielmi

Racconta storie intriganti attraverso testi spesso lunghi nei quali affiorano qua e la termini inusuali e ricercati (un po’ alla Guccini per intenderci), sorretti da una classica strumentazione rock (chitarra, basso e batteria, e all’occorrenza qualche inserto di tastiere e archi) che rimanda per lo più ai R.E.M., con sporadiche esplosioni di energia e compattezza nelle quali si avvertono echi di Husker du. Una formula atipica che, a un decennio esatto dall’esordio Mite, è adesso ribadita con accresciuta efficacia in tredici brani intensi e appassionati dove amarezza e rimpianto sposano sentimentalismi mai stucchevoli, rabbia, ironia e critiche pungenti in un continuo avvicendarsi di evocatività e veemenza. Singolare pure la voce, contraddistinta dalla erre arrotondata, e alta – in quattro o cinque casi altissima – la qualità compositiva, a fornire l’immagine inequivocabile di un autore/interprete di peso.

MITE - Musicboom.it

…questo Mite, cd firmato da Marco Sanchioni, è davvero un bel lavoro. E ve lo dico così: senza mezzi termini. Con la medesima spontaneità che aleggia sul lavoro in questione.

Luca D’Alessandro – www.musicboom.it

DOLCEMENTE GRIDANDO SUL MONDO - Musicmap.it

Il lavoro (trattasi di autoproduzione) arriva a distanza di “soli” tre anni dal precedente album ''Dieci anni dopo'', con cui si era già potuto intravedere del sincero potenziale espressivo. ''Dolcemente gridando sul mondo'' compie un'ulteriore presa di posizione a difesa di un cantautorato diverso. Il linguaggio, pungente ed originale, supporta una maggiore complessità dei testi e delle tematiche (''Sole di luglio'', ''Bimbi di pietra''). Il paragone gucciniano è sicuramente il più immediato, complice di certo quella pronuncia incerta della erre che ricorre in Sanchioni, ma confermato di fatto dalle sonorità dei pezzi, imbevuti nella tradizione del folk italiano (''Gli intellettuali non salveranno il mondo''). A spezzare un po' la ripetitività di un minutaggio per lo più pop, intervengono qua e là certi fermenti rock-noise (''L'anima'', ''Il potere è adesso''), per un album complessivamente davvero ottimo!

Andrea Pagliaccia

10 ANNI DOPO - Alonemusic.it di Margherita Simonetti

di cui cura l’egregia produzione insieme a Alessandro Castriota. DIECI ANNI DOPO è il titolo di questo disco, che vuole marcare il tempo trascorso dalla pubblicazione del primo da solista e che contiene tredici canzoni che seguono alla lettera le istruzioni come da manuale del perfetto cantautore, canzoni speciali, alcune dedicate, a volte poetiche e incisive e a volte malinconiche introspettive, che avvolgono i sensi e emanano forti emozioni. Il tutto ricoperto da un rock di facile presa, leggiadro e folk con ottima chitarra a farla da leader indiscussa e mai abbandonata a se stessa. Il risultato è un ensemble da professionista quale è Sanchioni, che si avvale della collaborazione di ottimi strumentisti che rendono il tutto godibile e condivisibile. Insomma, un album da assaporare in ogni momento e stagione e di cui non si butta via niente, anzi, da conservare e diffondere calorosamente. Rock on!

Margherita Simonetti